domenica 4 gennaio 2015

Racconto n. 11 di Tiziana Portera (RaccontAssisi)

Cosa ti aspetti quando non ti aspetti nulla?...Tutto!!
Questa è l’unica risposta vera e sincera..ma lo scopri solo dopo..quando hai avuto il tuo “tutto”. Ti guardi indietro e allora puoi riconoscere nel tuo cuore di allora il desiderio e la ricerca di quel tutto..
Così, ora, mi guardo indietro e riconosco con precisione quel desiderio che in un giorno d’estate mi ha portato sino ad Assisi sulle tracce di un povero per apprendere la sapienza dei mendicanti..
Sapevo già alla partenza di essere inutilmente ricca..di convinzioni, di orgoglio, di pensieri sovrabbondanti e intuivo, come un cieco che percepisce le ombre che lo circondano, che la vera povertà, quella del cuore, non puoi dartela da solo. L’uomo da solo può fare il vuoto ma è un vuoto pieno di angoscia e timore se Dio non viene ad abitarlo..se non è il luogo in cui liberi energie represse per indirizzarle tutte verso l’unica impresa che conta, l’unica capace di darti la vita:..la ricerca di Dio.
Così..e per tutto questo ho varcato la porta della Porziuncola..vi ho sostato in preghiera nel silenzio immobile della sera; sono salita a piedi fino all’Eremo delle carceri, confondendo la fatica del respiro con la preghiera di lode; ho percorso il viale che conduce a San Damiano per lasciare che il silenzio pronunziasse le uniche parole vere..così..come un mendicante che non sa cosa gli verrà dato quel giorno e solo si preoccupa di tendere la mano..
Sono partita per tendere la mano e per apprendere da Francesco come stenderla…..e non ho ricevuto lezioni, non ho attraversato lo sgomento di vederlo alto e irraggiungibile nella sua donazione totale..ho atteso che, passo dopo passo, pietra dopo pietra, mi venisse incontro per mostrarmi una strada sotto l’azzurro sfolgorante del cielo che circondava lassù in alto la Basilica e il Sacro Convento o tra le pietre silenti e nascoste del Sacro tugurio.
Ho atteso..e non è mancato. Ho chiamato..ed ha risposto..
Cerco dinanzi a questa pagina bianca di selezionare i ricordi e dare forma alle emozioni che anche ora, a distanza di mesi, si sovrappongono, mi disegnano sul volto un involontario sorriso o per un attimo danno un brivido e, quasi assurdamente, l’immagine che più ritorna è il volto segnato dal sole e dalla sana fatica di un anziano uomo di campagna che sedeva dinanzi al sole e raccontava ad una sconosciuta storie della sua vita condividendo le semplici verità della vita apprese potando alberi e scrutando le stagioni. Mentre lo guardavo sorridere per una nuova gemma o volgere lo sguardo pensieroso verso le nubi ricordo di aver pensato………. “Anche Francesco sorrideva così”……..

Saluto i volti sconosciuti di questo tempo, chiudo la valigia e riprendo la strada verso casa..ma il viaggio è appena iniziato e ancora, lo so, mi porterà tra quelle stradine curve e silenziose, tra i suoi alberi maestosi e familiari, tra le sue storie di santità antica e moderna raccontate tra gli scaffali di una bottega o sui gradini di una piazza. Tanti sentieri conducono ad Assisi e tanti altri partono da Assisi ma ogni strada, ogni percorso è unico come la storia di chi lo percorre, ogni passo non sarà mai uguale ad un altro e ogni sguardo abbraccerà sempre una nuova parte di orizzonte.