domenica 4 gennaio 2015

RaccontAssisi - Votate il vostro racconto preferito!

Cari Amici 
finalmente abbiamo pubblicato i 12 racconti che partecipano all'iniziativa "RaccontAssisi". Per votare il vostro autore preferito basta che clicchiate su "MOLTISSIMO" dal questionario "TI PIACE IL POST?" alla fine del racconto! 
Potete anche votare da Facebook cliccando QUI
Accetteremo votazioni fino al 15 Febbraio 2015. All'autore del racconto che riceverà più gradimenti sarà offerta la possibilità di donare un soggiorno di 2 giorni presso la nostra Domus, ad una coppia che potrà rivivere la stessa esperienza.

Racconto n. 12 di Vito Morlino (RaccontAssisi)

Prima del 2005 non ero mai stato pellegrino, né turista ad Assisi. L'occasione si presenta durante le vacanze pasquali di fine marzo 2005. Con i nostri bambini, che si chiamano, guarda caso, Francesco e Giovanni, ci siamo regalati un viaggi ad Assisi, ospiti della comunità delle Suore Francescane Missionarie di Susa. La loro casa "Perfetta Letizia" è sorta attorno ad una piccola chiesa dove San Francesco si prendeva cura dei lebbrosi  poveri e si trova poco lontano dalla Porziuncola. Abbiamo iniziato il nostro viaggio-pellegrinaggio familiare visitando la Chiesetta di Santa Maria degli Angeli, sentendoci avvolti dal manto di Maria e sostenuti dalla preghiera di san Francesco. La curiosità dei bambini si è fermata sulla statua di San Francesco lungo il percorso che porta al Roseto, perché due tortorelle stavano sulla statua e non volavano via. La Porziuncola ci ha aiutati a scoprire la povertà di Francesco. Il secondo giorno abbiamo visitato i luoghi di Santa Chiara e di san Francesco a San Damiano, una vera oasi di pace. E abbiamo potuto comprendere la gioia di Francesco e di Chiara per il Creatore che risplende in tutte le creature. Ma il centro del nostro viaggio è stato, ovviamente, la basilica di San Francesco. Non è possibile narrare lo stupore dello sguardo che si fissava sugli affreschi restaurati dopo il terremoto del 1997. Per i bambini era leggere una grande libro e leggere in parallelo la vita di Gesù e quella di Francesco. L'emozione più forte, però, è stata la preghiera nella cripta. Il silenzio ha sciolto il suo canto e ha suscitato le lacrime. Lì, nella pietra, c'è Francesco. Per tutto il giorno abbiamo camminato sulle strade di Assisi, sembra che il tempo si sia fermato! Abbiamo visitato tutti i luogi di Francesco e di Chiara e di un altro Francesco oggi san Gabriele dell'Addolorata. Grande curiosità ha suscitato la visita alla Chiesa di san Francesco piccolino, sorta sulla casa natale del Santo. Un ricordo particolare è quello di Rivotorto e il Sacro Tugurio. Pensare alla gioia di Francesco e dei suoi amici in quella assoluta povertà ci ha fatto meditare su quanto noi ci fidiamo poco della provvidenza. Il terzo giorno siamo andati all'Eremo delle Carceri. Non poteva esserci momento più bello per concludere il nostro viaggio. Salire sul monte, immergersi nella pace del bosco, sentire il fruscio del vento, sentire il canto degli uccelli, ci faceva venire voglia di sdraiarci a terra come Francesco (così è rappresentato in una scultura proprio nel bosto dell'Eremo) e fissare lo sguardo al cielo. Tutte le chiese di Assisi, in questi giorni di ottava di Pasqua erano belle, pulite, luminose e ricche di fiori e trasmettevano quel messaggio di pace e bene che Francesco ha vissuto e annunciato al mondo. Questi giorno ad Assisi nel 2005 coincidevano con l'agonia del Santo Padre Giovanni Paolo II.  Sono poi tornato di nuovo nel 2012 in occasione del 20 anniversario di matrimonio. Questa volta solo con mia moglie e abbiamo soggiornato presso un B&B vicino al santuario di Rivotorto. E di nuovo abbiamo ripetuto l'esperienza di una città bella e accogliente, gustandone l'estensione anche presso il santo monte della Verna.Di sicuro torneremo ad Assisi ma è mia intenzione di portare un pellegrinaggio. Chi visita Assisi con gli occhi non solo del turista, ma di un cercatore di Dio e della sua pace, porta Assisi nel cuore. Assisi è una città che ti aspetta sempre per parlarti di Francesco e Francesco ti parla di Dio. 

Racconto n. 11 di Tiziana Portera (RaccontAssisi)

Cosa ti aspetti quando non ti aspetti nulla?...Tutto!!
Questa è l’unica risposta vera e sincera..ma lo scopri solo dopo..quando hai avuto il tuo “tutto”. Ti guardi indietro e allora puoi riconoscere nel tuo cuore di allora il desiderio e la ricerca di quel tutto..
Così, ora, mi guardo indietro e riconosco con precisione quel desiderio che in un giorno d’estate mi ha portato sino ad Assisi sulle tracce di un povero per apprendere la sapienza dei mendicanti..
Sapevo già alla partenza di essere inutilmente ricca..di convinzioni, di orgoglio, di pensieri sovrabbondanti e intuivo, come un cieco che percepisce le ombre che lo circondano, che la vera povertà, quella del cuore, non puoi dartela da solo. L’uomo da solo può fare il vuoto ma è un vuoto pieno di angoscia e timore se Dio non viene ad abitarlo..se non è il luogo in cui liberi energie represse per indirizzarle tutte verso l’unica impresa che conta, l’unica capace di darti la vita:..la ricerca di Dio.
Così..e per tutto questo ho varcato la porta della Porziuncola..vi ho sostato in preghiera nel silenzio immobile della sera; sono salita a piedi fino all’Eremo delle carceri, confondendo la fatica del respiro con la preghiera di lode; ho percorso il viale che conduce a San Damiano per lasciare che il silenzio pronunziasse le uniche parole vere..così..come un mendicante che non sa cosa gli verrà dato quel giorno e solo si preoccupa di tendere la mano..
Sono partita per tendere la mano e per apprendere da Francesco come stenderla…..e non ho ricevuto lezioni, non ho attraversato lo sgomento di vederlo alto e irraggiungibile nella sua donazione totale..ho atteso che, passo dopo passo, pietra dopo pietra, mi venisse incontro per mostrarmi una strada sotto l’azzurro sfolgorante del cielo che circondava lassù in alto la Basilica e il Sacro Convento o tra le pietre silenti e nascoste del Sacro tugurio.
Ho atteso..e non è mancato. Ho chiamato..ed ha risposto..
Cerco dinanzi a questa pagina bianca di selezionare i ricordi e dare forma alle emozioni che anche ora, a distanza di mesi, si sovrappongono, mi disegnano sul volto un involontario sorriso o per un attimo danno un brivido e, quasi assurdamente, l’immagine che più ritorna è il volto segnato dal sole e dalla sana fatica di un anziano uomo di campagna che sedeva dinanzi al sole e raccontava ad una sconosciuta storie della sua vita condividendo le semplici verità della vita apprese potando alberi e scrutando le stagioni. Mentre lo guardavo sorridere per una nuova gemma o volgere lo sguardo pensieroso verso le nubi ricordo di aver pensato………. “Anche Francesco sorrideva così”……..

Saluto i volti sconosciuti di questo tempo, chiudo la valigia e riprendo la strada verso casa..ma il viaggio è appena iniziato e ancora, lo so, mi porterà tra quelle stradine curve e silenziose, tra i suoi alberi maestosi e familiari, tra le sue storie di santità antica e moderna raccontate tra gli scaffali di una bottega o sui gradini di una piazza. Tanti sentieri conducono ad Assisi e tanti altri partono da Assisi ma ogni strada, ogni percorso è unico come la storia di chi lo percorre, ogni passo non sarà mai uguale ad un altro e ogni sguardo abbraccerà sempre una nuova parte di orizzonte.

Racconto n. 10 di Samantha Palazzi e Cristian Bonaldi (RaccontAssisi)

Quando penso ad Assisi mi vien da immaginare una vera e propria storia d'amore poiché  quando vai per la prima volta nella città di Francesco e Chiara te ne innamori subito e ti viene il forte desiderio di dire a quelli che conosci di uscire dal loro quotidiano per qualche giorno e immergersi nello straordinario di Assisi che considero la mia seconda dimora: è per me il luogo dove trova pace l’anima inquieta e sollievo il corpo affaticato; luogo di preghiera incessante e di contatto profondo con l’Assoluto. Santa Chiara e San Francesco ci ascoltano nel silenzio dell’Eremo delle Carceri, sul luogo del loro riposo ci parlano e alla Porziuncola ci aprono le porte della misericordia perché Gesù ci regali il perdono! Insomma, qui ad Assisi trovi l'essenziale, il senso e il valore della vita e se desideri  fare esperienza di Dio non rimarrai deluso: il tuo cuore ogni volta si riempie e trova consolazione, i tuoi occhi si bagnano di quelle lacrime che lì possono avere la capacità di essere trasformate in dono di Dio. Mi piacerebbe condividere con voi due episodi piuttosto intimi del mio legame con i santi assisiensi. Il primo riguarda mia figlia che ora ha quattro anni; era il 10 settembre 2009 ed io ormai da un anno sognavo un figlio che però dopo l'aborto spontaneo di due gemelli non arrivava più. Non perdevo la speranza perché il desiderio era davvero forte ma ero anche consapevole che questa gravidanza non sarebbe potuta arrivare mai. Ricordo bene come quel mattino chiesi a mio marito di poter andare alla tomba di Francesco a pregare da sola; nonostante il via vai dei pellegrini, mi sentivo intima a Dio e a Francesco: aprì il mio cuore e chiesi la Grazia di un figlio, mi sentivo in comunione profonda con il poverello di Assisi tanto da avere la certezza che non sarei rimasta delusa. Il 10 giugno 2010 è venuta alla luce Chiara. Quando mia figlia aveva pochi mesi non ho potuto fare altro che tornare da loro e ringraziarli per il “miracolo della vita” e affidare il suo cammino a queste due colonne della fede. Il secondo avvenimento che voglio raccontare è datato 21 settembre 2013 che è il giorno del mio matrimonio! Quando abbiamo deciso di sposarci ho guardato dritto negli occhi mio marito e gli ho detto: "sposiamoci nella Basilica di San Francesco e portiamo con noi tutti i nostri amici in modo che possano innamorarsi di Assisi e assaporare la pace dello spirito". Così ci siamo messi a scrivere di getto la nostra partecipazione: "Carissimi amici, il nostro matrimonio vuole essere un pellegrinaggio, caratterizzato da uno spirito di gioia e semplicità, verso la "Città della Pace" di San Francesco e Santa Chiara ai quali vogliamo chiedere una benedizione particolare per la nostra vita e per tutti voi. Vi abbiamo voluto invitare perché in questi anni ci siete stati vicini e avete accompagnato, con affetto e fraternità, la nostra storia. Ognuno di voi è legato alla nostra vita ed abita il nostro cuore così intensamente che la nostra beatitudine sarà avervi accanto! Il nostro sarà un matrimonio francescano, semplice ed essenziale sia negli abiti che nella cerimonia, desiderando per tutti la bellezza dell'abito interiore per poter vivere questo matrimonio in modo unico e vero". Quel giorno, per accompagnarci in questa nuova avventura, arrivarono ad Assisi 150 persone. Un giorno indimenticabile, rimasto impresso nel cuore di tutti quelli che per la prima volta avevano solcato le via del paese dove “nacque al mondo un sole”. 

Racconto n. 9 di Ricardo A. L. (RaccontAssisi)

Desde Argentina el mas hermoso recuerdo de nuestra estadía con un grupo de peregrinos durante Octubre 2012.
Una excelente opción de alojamiento a pasos de la Basílica de Santa Maria de los Angeles y la Porciúncula, combinando una excelente atención con la proximidad a lugares para vivir una experiencia espiritual inolvidable.
Asis: un regalo de Dios en la tierra, y Domus Pacis un lugar ideal para vivir un verdadero encuentro con el espíritu de Francisco y renovar nuestra vida interior.
Un recuerdo imborrable.

Racconto n. 8 di Miria Ciucci (RaccontAssisi)

Assisi è un luogo che porto e porterò sempre nel cuore perchè è il luogo del mio incontro con il Signore. Dopo il cammino di catechesi dell'infanzia, all'arrivo dell'età dell'adolescenza, dove tutto si rimette in discussione per poterlo vagliare e valutare consapevolemente, mi ero allontanata dalla Chiesa o perlomeno partecipavo alla messa domenicale per obbligo e abitudine. Trascinata da un'amica partecipai al Convegno Giovani verso Assisi del 1990 e fu un'esperienza straordinaria. Il luogo, le persone, le testimonianze, la preghiera insieme ad altri 3000 giovani: emozioni indescrivibili che mi fecero riconoscere dietro a tutto questo una Presenza, un Dio vivo e vero che camminava accanto a me. Da allora Assisi diventò il luogo che rappresentava la fonte a cui tornare per ritrovare acqua sgorgante che innaffiava la mia fede quando nella monotinia o nelle prove del cammino quotidiano si andava affievolendo. Ricordo ancora l'emozione quando, dal treno o dall'auto, avvicinandomi ad Assisi, finalmente sbucava all'orizzonte: mi si apriva un sorriso immenso che partiva dal cuore! Poi sono cresciuta, non ho più partecipato a Convegni e campiscuola e per molti anni non sono più tornata ad Assisi. Ho passato momenti buii, mi sono di nuovo allontanata dalla fede, ma quando finalmente è riemerso in me il desiderio di tornare al Signore, sono voluta tornare ad Assisi, certa che avrei trovato la possibilità di un nuovo inizio. Ci sono toranta con la mia famiglia perchè volevo condividere con loro questo luogo così importante per me. Ed il mio desiderio ha trovato risposta: ho ripreso in mano il Breviario ed ho pregato Lodi e Vespri con la mia figlia più grande. Ho respirato di nuovo la pace particolare che solo ad Assisi si respira e ritornare alla Basilica di San francesco, alla Basilica di santa Chiara, a San Damiano, all'eremo delle Carceri con la mia famiglia è stata una doppia emozione: riscoprire quei luoghi così presenti nel mio cuore e condividerli con la mia famiglia, ritrovandoci più vicini. Il Signore è in ogni luogo, ma ci sono luoghi in cui la Sua presenza è più evidente.

Assisi è uno di questi. 

Racconto n. 7 di Michele Mastrolonardo (RaccontAssisi)

La mia prima esperienza Assisana, risale al marzo 2012, presso la vostra struttura, la Domus Pacis in Santa Maria degli Angeli, proprio ai piedi di Assisi.
Bellissima la struttura, moderna ma anche speciale, come speciale lo e' Assisi, con le sue viuzze strette, pendenti e che tanto ti fanno sognare e vivere come se fosse tornato il Medioevo.. Ad Assisi, tutto e' rimasto com'era ai tempi di San Francesco e Santa Chiara.. 

Racconto n. 6 di Michele e Lorella Papale (RaccontAssisi)

Io mi chiamo Michele e mia moglie Lorella. Eravamo due giovani sposini squattrinati.
Assisi fu scelta, non per un pellegrinaggio ma per il viaggio di nozze. Arrivammo ad Assisi il 12 aprile 1983, con una vecchia auto imprestata.
Il denaro per il viaggio, era frutto di regali da amici e parenti.
La macchina fotografica manuale, con  la pellicola da 36 diapositive, però, era nostra!
Ci colpì la serenità dei luoghi, i dolci paesaggi, il silenzio tra gli ulivi, la storia della vita francescana.
Allora era primavera, tutto l'ambiente circostante era spennellato con i colori dei papaveri rossi, il verde brillante dei prati e il rosa dei peschi in fiore. 
Che  sensazione di pace si respira a S.Rufino, tra gli uliveti e il cinquettio degli uccelli.
E ... quanta commozione ti assale nella cripta davanti al sepolcro di S. Francesco.
E...quale brivido si prova a toccare le mura millenarie della Porziuncola, la più umile delle chiese.
Toccare queste pietre che furono edificate da S.Francesco in persona è come porgergli la mano attraversando 800 anni di storia e con questo contatto fisico e spirituale assorbire una pace interiore  indelebile.
Come possiamo descrivere cosa si prova quando, al primo mattino, da S.Maria degli Angeli, si percorre il selciato di mattoncini rossi con impressi i nomi di gente di tutto il mondo, per arrivare camminando, in una Assisi che si risveglia  al suono delle campane della basilica francescana.
A Santa Chiara con le sue reliquie, la religiosità ti entra dentro.
Non si può descrivere! 
Bisogna esserci e così portarsi a casa il messaggio di S.Francesco: l'umiltà. Un dono che ha reso forti e uniti i due giovani sposi di 31 anni fa.

Ci siamo tornati ad Assisi più volte, ci serve per curare l'anima e il corpo dalle avversità della vita ma anche per rivivere la gioia di una vacanza semplice, che si accontenta di vedere anche solo un volo di rondine in un luogo ove la storia si è fermata per dare testimonianza e insegnamento al mondo intero. 

Racconto n. 5 di Mario Gennaro (RaccontAssisi)

Palermo, agosto 1985. Decido di partire, ma non so dove andare. Qualsiasi posto va bene, l’importante è fuggire da una realtà che mi crea confusione ed inquietudine. Il rapporto con la fidanzata è in crisi. Cerco un luogo dove ci sia un campeggio, voglio stare solo a riflettere. Mi hanno parlato bene di Assisi. Sì, un campeggio c’è, sacco a pelo e tenda sulle spalle e via. Il treno mi porta a S. Maria degli Angeli, ai piedi di Assisi. Prima di salire al campeggio decido di visitare la basilica. Una strana sensazione mi assale quando mi trovo davanti alla Porziuncola. Devo salire al campeggio, sopra Assisi, per piantare la mia tenda prima che faccia buio. Ma lo sguardo si sofferma su un foglietto accanto a me, posato sopra la panca. E’ un invito a partecipare ad un corso vocazionale. Comincia il giorno successivo, “rivolgersi a P. Giovanni”. Chiedo dove posso trovare il frate e dopo un po’ me lo ritrovo davanti: “Sì, puoi partecipare”. Il giorno dopo mi ritrovo con altri 40 giovani provenienti da tutta Italia a partecipare ad un corso che, prendendo spunto da figure bibliche, ti aiuta a capire quale può essere la scelta importante della vita. Tutto questo in un clima di fraternità e spiritualità francescana. Qui, non si può fingere, non si possono trovare scuse. Il cuore è sempre in tumulto, lo sguardo radiografico di P. Giovanni non ti dà tregua: mi convinco a parlare con lui per aprire il mio cuore e capire meglio cosa vuole Dio da me. E’ un’impresa ardua, non ci riesco. Sono troppi i giovani che vogliono parlare con P. Giovanni. Mi aiuta, invece, un altro frate, simpatico, molto bravo a suonare la chitarra e con una memoria di ferro (P. Egidio ?). Sa darmi utili consigli, e alla fine vado via da Assisi con la convinzione che la mia vocazione non è certamente quella sacerdotale.

Sono passati quasi 30 anni ed Assisi rappresenta per me un luogo di pace dove rinfrancarsi fisicamente e spiritualmente. L’anno scorso con la mia famiglia abbiamo scelto di vivere un capodanno alternativo ed i miei figli hanno partecipato alla festa di fine anno con la Messa conclusiva alla Porziuncola. Ed io felice di aver rincontrato P. Giovanni alla Domus Pacis, sempre con quegli occhi penetranti, ancora giovane, instancabile ed impegnato in un ennesimo corso vocazionale.

Racconto n. 4 di Leo Pace (RaccontAssisi)

Salve, Assisi è una città bellissima per la pace che si respira, la bellezza, per l'arte che rappresenta e soprattutto per la storia della vita vissuta di  san Francesco ,e per chi ama stare in pace e dedicarsi alla preghiera.  Domus Pacis completa l'opera per chi ama stare in piena tranquillità, situato presso santa Maria degli Angeli e poco distante da Assisi. Nonostante ho soggiornato già tre volte è sempre un piacere ritornare per trascorrere giornate indimenticabili.

Racconto n. 3 di Cristian Sirica (RaccontAssisi)

Esiste un luogo incantato, dove, tra tutte le magiche bellezze custodite, santuari, musei e verdi boschi, trova spazio un posto degno della Santa e magica Assisi: Domus Pacis, luogo circondato da profumati fiori e tanto bel verde, serena dimora che al mattino ti riporta alla mente la sveglia che fu del Santo Poverello, ebbene si perché qui al mattino ti svegliano le campane di Santa Maria e il dolce canto degli uccelli, non un clacson o un qualcuno che urla:  Assisi, questa oasi fatata  dove  vivono da sempre e per sempre meravigliosi e Santi personaggi, binomio indissolubile come Chiara e Francesco, è e sarà sempre la Gerusalemme perfetta che si paragona al Paradiso come Assisi alla pace. Le cose che mi hanno colpito di più sono state quelle che non sono passate dinanzi agli occhi miei, ma quelle che sono state viste dal  e con il cuore : Santa Maria degli Angeli, i luoghi di Santa Chiara e i dolci e delicati paesaggi che hanno segnato la vita del mio santo preferito: Francesco D'Assisi. Da quel giorno di tre anni fa, prego sempre e costantemente, Francesco e Chiara, affinchè la mia vita possa continuare sotto il cielo di Assisi, lontano dai rumori e dalla costante illegalità che abbraccia la mia amata e odiata Napoli. Ad Assisi lascio il mio cuore, nelle mani dei suoi Santi la mia speranza per un futuro sotto la loro protezione, forte dell'amor loro, paziente attendo. Ti amo Assisi. Vi amo Suoi Santi.

Racconto n. 2 di Barbara Orlando (RaccontAssisi)

Assisi, il Paradiso in terra…
In che altro modo descrivere questa cittadina sospesa tra terra e cielo dove tutto, ogni pietra, ogni albero, ogni balla di fieno parlano e cantano di Lui e della sua magnifica creatura, l'Infinitamente Piccolo? Sì, l'Infinitamente Piccolo, la sua sorellina Chiara, il loro incendio sulla città come narra la leggenda…

Un luogo mistico, dove l'armonia del creato trova il suo compimento!  San Damiano immerso tra gli ulivi, l'Eremo delle Carceri arroccato sul fianco del monte, Santa Chiara che guarda la valle, San Francesco con il suo sguardo sul mondo… E la Porziuncola…? Cosa dire di quello spazio dove la spiritualità trova il suo compimento più alto…? La meraviglia di quel luogo dove uomini di ogni religione posso ritrovarsi a pregare l'uno al fianco dell'altro, senza alcuna distinzione di credo, ma accumunati dal desidero di pace e di comunione fraterna… Perché tutto questo è possibile in quel luogo santo ed Assisi ne è il compimento… Sarà questa la ragione per cui non si può non tornarci e desiderare di farlo fortemente e tornarci anche nel segreto del proprio cuore…

Racconto n .1 di Maria Rosa Gugliemi (RaccontAssisi)

Sono ormai anni che, se non una volta anche due volte all'anno io e mio marito siamo presenti ad Assisi è per noi è come se fosse sempre la prima volta. Assisi città Carismatica e coinvolgente in tutte le sue sfaccettature, naturalmente in primis la storia i luoghi e la vita di Francesco che sembra essere sempre presente tutt'oggi in ogni angolo di Assisi uno possa trovarsi. Abbiamo sempre approdato a Santa Maria degli Angeli (Domus Pacis) e ci siamo trovati sempre bene con tutti i collaboratori di detto Hotel, senza escludere alcun ottimo servizio che lo stesso offre.