giovedì 1 settembre 2016

Racconto n. 3 di Lucia da Roma (RaccontAssisi)



Ma dove sono finite le foto…??

Le foto del mio soggiorno ad Assisi! Quelle in cui avevo i capelli corti corti corti (se ci ripenso, ancora mi viene da ammazzarlo, il mio parrucchiere) ed ero con Mariella e Nunzia! E’ stato forse… quindici anni fa? Non me lo ricordo più. Mi pare proprio che fosse agosto. Avevo deciso di andare nella città di S. Francesco per seguire il “corso vocazionale” di cui tanto avevo sentito parlare e che speravo mi avrebbe aiutato a dare una svolta alla mia vita: la mia fede era forte, però intuivo che mi mancava qualcosa…

Ma dove le avrò messe, le foto??

Di Padre Giovanni mi ricordo bene: una vera forza (quanto mi fece ridere, quando disse che voleva tappezzare il salone in cui teneva le catechesi con le pagine di “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci: ho convenuto da subito che fosse un’idea stupenda)! E ancora oggi ho bene impresso il suo commento al Vangelo della samaritana al pozzo! E poi…fra’ Massimo, fra’ Vito…...e che bella fu l’esperienza all’Eremo delle carceri e alla Chiesetta di San Damiano! Aò, ma ‘ste foto che fine hanno fatto??

A ben pensarci, per quanto interessante e vivace, il corso vocazionale non fu, in sé, tanto dirompente: me ne parlavano come di un percorso che <<Vedrai! ti stravolgerà la vita!>> e invece io, che appunto già percorrevo un cammino di fede profonda e matura, alla fine mi ritrovai semplicemente confermata in cose che il mio cuore sapeva.

Uffa, le fot…eh? E questo?? Ma guarda, era finito qui, in questo cassetto! “Il primo amore”: è il volumetto che Padre Giovanni ci consigliò di prendere!

Cominciai a sfogliare quest’antologia di scritti mentre ero sull’autobus di ritorno verso casa, per ingannare il tempo del viaggio. Mi portavo dietro un pizzico di delusione (perché…mi sembrava di aver fatto soltanto una vacanza “diversa”, ma per me non era cambiato nulla!), quando iniziai a leggere: <<…come molti nella nostra società, potresti esser cresciuto anche tu con l’idea che amare se stessi sia un male. Pensa agli altri, ci dice la società. Ama il prossimo tuo, esorta la Chiesa. A quanto pare, nessuno si ricorda mai del “come te stesso”. Se è vero che vuoi conseguire la felicità nel presente, proprio questo, invece, dovrai imparare a fare: amare te stesso>>. Divorai quel libriccino, mentre mi rendevo conto che ciò che fino ad allora era mancato alla completezza della mia vita era l’amore verso me stessa, di cui non avevo mai visto la…bellezza e la dignità!

 Alcune pagine ebbero su di me lo stesso effetto che dovette fare nostro Signore quando buttò giù da cavallo Saulo sulla via di Damasco: la mia vita, “dentro”, iniziò a cambiare!

Oh…vabbè, pazienza se ‘ste benedette foto non saltano fuori: sarà sempre questo librettino – e non i “click” – la testimonianza del miracolo che, ad Assisi, il Signore ha realizzato per me! (certo, se riesco a trovare le foto sono anche più contenta…)