giovedì 1 settembre 2016

Racconto n. 6 di Patrizia da Palermo (RaccontAssisi)



Assisi, la mia patria del cuore, ieri come ragazza e oggi come adulta. Da sempre la figura del poverello ha accompagnato la mia esistenza, dal battesimo alla conversione alla Porziuncola, dove piacque a Francesco confermarmi come sua figlia all'OFS.
Dicevo, dal battesimo, perché ho scoperto da grande che fui battezzata da un frate francescano conventuale; così fu anche per la cresima da un frate francescano. Desideravo a tutti i costi entrare nella storia di Francesco e così mi organizzai per un pellegrinaggio presso un'agenzia. Messo piede nella cittadina Umbra avevo tante domande dentro me e quella vocina dentro che mi suggeriva: finalmente sei arrivata a casa, figlia! Un susseguirsi di emozioni forti. Giunsi finalmente alla Porziuncola; ebbi la risposta e, inginocchiata con lacrime a fiumi, sentivo che tanta dolcezza si espandeva dentro e fuori di me; credo che quella fu la svolta decisiva ad abbracciare del tutto l'opera del Serafico.

Tornata a casa, proprio a pochi isolati, c'è la Basilica di san Francesco d' Assisi a Palermo; era sabato e una fraternità OFS faceva accoglienza alle persone. Io mi avvicinai ad uno di loro e chiesi informazioni perché sentivo la necessità di fare un percorso nella famiglia francescana e così iniziai gli incontri e la mia formazione. Ad oggi posso solo dire che questa scelta ha influenzato gran parte della mia vita, spesso piena di ostacoli. Si sa, dobbiamo sforzarci per entrare per la porta stretta, ma nonostante tutto non tornerei più indietro anche nelle difficoltà. Francesco mi invita ad andare avanti sempre.